Caratteristiche produttive dei differenti genotipi.

Nelle Tabelle 7-10 vengono riportate le caratteristiche produttive dei differenti genotipi coltivati presso le aziende agricole.
In particolare gli elementi che sono stati presi in considerazione riguardano:

  • la produzione areica (000 capolini ha-1);
  • il peso unitario capolini (g);
  • incidenza della frazione edule (%);
  • sostanza secca ricettacolo (%);
  • sostanza secca brattee (%);
  • sostanza secca stelo fiorale (%).

Come indicato nell’azione 1 è risultato impossibile raccogliere i dati relativi all’azienda Scuderi, a causa di una forte infestazione di arvicole nel periodo immediatamente successivo all’impianto delle carciofaie dimostrative, che ha distrutto l’impianto dimostrativo mentre, relativamente all’azienda Paglia, i ritardi nell’emissione dei capolini relativi al ‘Violetto‘, hanno indotto a scartare i dati ottenuti da questa varietà, in quanto ritenuti poco rappresentativi.

Relativamente all’azienda Calanni, ‘Tema 2000‘ e ‘Violetto‘ hanno mostrato le produzioni areiche più elevate (intorno a 80.000 capolini ha-1), seguiti da ‘Romanesco C3‘ (69.000 capolini ha-1) e ‘Apollo‘ (62.400 capolini ha-1) (Tabella 7). Per contro, questi ultimi due genotipi hanno fatto registrare un peso unitario dei capolini significativamente più elevato rispetto ai genotipi autunnali (Tabella 7).

Differenze non rilevanti fra i genotipi sono state registrate in seno all’incidenza della frazione edule dei capolini. In riferimento al contenuto in sostanza secca del ricettacolo, i valori estremi sono stati registrati in ‘Violetto‘ e ‘Tema 2000‘ (18.8 e 13.1%, rispettivamente), di poco inferiori al 15% nei genotipi primaverili (Tabella 7).

Violetto‘ ha altresì fatto registrare il più elevato contenuto di sostanza secca delle brattee e dello stelo fiorale, mentre un buon contenuto di sostanza secca dello stelo è emerso anche in ‘Tema 2000‘ (Tabella 7).

I dati raccolti presso l’azienda Iacono hanno permesso di confermare ancora una volta la superiorità produttiva dei genotipi ‘Tema 2000’ e ‘Violetto‘ (in termini di numero di capolini ha-1) a fronte, però, del più basso peso unitario dei capolini, rispetto ai genotipi primaverili (Tabella 8). Per quanto concerne il contenuto in sostanza secca delle frazioni considerate, cioè ricettacolo, brattee e stelo fiorale, i valori più elevati sono stati registrati in ‘Exploter‘ (rispettivamente 16.2, 15.5 e 16.4%) seguito da ‘Violetto‘ (Tabella 8).

Relativamente all’azienda Paglia, le produzioni areiche più elevate sono state registrate nell’ordine in ‘Apollo‘ (123.500 capolini ha-1), ‘Exploter‘ (116.500 capolini ha-1) e ‘Tema 2000‘ (108.500 capolini ha-1) (Tabella 9). ‘Apollo’ è risultato altresì il genotipo con il più elevato peso unitario dei capolini (172.5 g) (Tabella 9).

Differenze poco rilevanti, per contro sono state registrate nell’incidenza ponderale della frazione edule dei capolini. ‘Tema 2000’ ha fatto registrare il più elevato contenuto in sostanza secca del ricettacolo (17.5%) e dello stelo fiorale (18.5%), mentre ‘Apollo‘ si è distinto per l’elevato contenuto in sostanza secca delle brattee (17.7%) (Tabella 9).

Presso l’azienda Taibbi, ‘Violetto’ è risultato il genotipo con la più elevata produzione areica (139.800 capolini ha-1), quasi doppia rispetto ai genotipi non rifiorenti testati (Tabella 10). Questi ultimi due, per contro, hanno mostrato un peso unitario dei capolini significativamente più elevato rispetto a ‘Violetto‘ e ‘Tema 2000‘, particolarmente il genotipo ‘Apollo‘ (Tabella 10).

Mentre nessuna differenza significativa è emersa in seno all’incidenza della frazione edule dei capolini, i genotipi si sono ancora una volta diversificati ampiamente in rapporto al contenuto in sostanza secca delle varie frazioni.

Violetto‘ ha mostrato ancora un a volta più elevati valori di sostanza secca del ricettacolo (17.3%), delle brattee (15.1%) e dello stelo
fiorale (19.6%), mentre ‘Apollo‘, ‘Tema 2000‘ e ‘Romanesco C3‘ ha mostrato elevati valori di sostanza secca rispettivamente nel ricettacolo (16.2%), nelle brattee (14.5%) e nello stelo fiorale (17.7%) (Tabella 10).

Campioni di 20 capolini per parcella raccolti presso ciascuna delle aziende partner del progetto (per un totale di 300 capolini complessivi) sono in fase di analisi presso i laboratori del DISPA – Sezione di Scienze Agronomiche dell’Università degli Studi di Catania, al fine di determinare il profilo in elementi minerali ed il contenuto in polifenoli totali.